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A Napoli c'è un architetto, Andrea Jappelli, che ogni giorno, da oltre dieci anni, prima e non dopo le sei del mattino, cioè all'alba, ha fotografato il Vesuvio. È l'ora in cui la notte lentamente si trasforma in giorno: il gioco delle luci fa sì che lo scenario cambi di minuto in minuto, anzi di attimo in attimo ed è dunque possibile ottenere un numero elevatissimo di immagini straordinarie, differenti l'una dall'altra. Una diversità che si accentua in ragione dell'evolversi delle stagioni. Questa sconfinata tavolozza - dal rosso al marrone, dal violetto al nero, dal giallo al verde, all'azzurro, dall'arancione al grigio, al rosa e al celeste - e questa sterminata geometria stanno, per scelta della natura, nella luce di Napoli, sempre pronte, però, ad andare, venire, ritornare oppure scomparire per sempre.